Il 13 maggio 1988 il trombettista americano Chet Baker concludeva la propria parabola terrena volando giù dalla finestra di una stanza d’albergo, ad Amsterdam. A trent’anni di distanza la sua eredità musicale, immutabile nella sua algida bellezza, resta d’ispirazione per musicisti e appassionati di ogni generazione e orientamento musicale.
Quello di stasera è un rito per celebrare l’assenza di un artista, una danza degli spettri fatta di musiche che Chet ha eseguito con il suo stile inconfondibile e di storie che lo riguardano. Storie vere, verosimili, inventate. Perché “siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni”.
Francesco Negro: pianoforte
Antonio Cotardo: flauto
Franz Bucci: chiacchiere e letture
Info e prenotazioni: 329/5443602
Supplemento per l'evento € 5,00
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